| Grazie Angy per aver creato questa sezione^^ Inizio a postare i primi 3 capitoli della mia 1° fan fiction..buona lettura!
Capitolo 1 ° Una nuova vita °
Nell'aula regnava il caos più totale. Palline di carta imbiancavano il pavimento della classe, ed aeroplanini costruiti con fogli di quaderno disegnavano ampie volute sfiorando il grigio soffitto. Un paio di autoritarie bussate alla porta acquietarono per un attimo i ragazzini impazziti. La porta si aprì bruscamente, rivelando un uomo sulla cinquantina, tarchiato e coi capelli bianchi, che teneva per un braccio una figura esile: lunghi capelli neri, spezzati di tanto in tanto da vivaci ciocche viola, coprivano la maggior parte del volto della ragazza, lasciando scoperti solo la bocca rosea e un occhio di ghiaccio, sottolineato da un pesante strato di matita nera. Indossava una maglietta attillata a righe bianche e nere, e gli scuri jeans skinny erano accompagnati da una cintura borchiata. Braccialetti di varie forme e dimensione, tutti rigorosamente borchiati, riempivano i polsi della ragazza, mentre un leggero guantino di rete le ricopriva una mano. Sull'aula calò il silenzio più totale. L'uomo che accompagnava la ragazza prese la parola: <<ragazzi, lei è Klaudia. E' la vostra nuova compagna di classe. Vedete di farla trovare bene.>>. Incoraggiò la ragazza a varcare la porta, poi chiuse la porta sbattendola e si allontanò, mentre i suoi passi riecheggiavano nel corridoio. Rimasta sola, la nuova allieva si avviò verso un banco vuoto in ultima fila, sentendo gli sguardi degli altri ragazzi che la seguivano incuriositi. La professoressa ricominciò rassegnata la lezione di tedesco, sapendo che comunque nessuno l'avrebbe ascoltata. Dopo un attimo di esitazione, la carta ricominciò a volare per la classe. Nessuno ormai badava più alla nuova arrivata. Klaudia aprì il suo zaino, dal quale estrasse un astuccio decorato con spille da balia e teschietti e un bloc-notes, ed iniziò a scarabocchiarci sopra. Non si era accorta di quel ragazzo che continuava ad osservarla incuriosito, che a un certo punto si alzò dal suo posto e le si avvicinò. <<così tu sei Klaudia, vero?>>. La ragazza trasalì spaventata, poi però annuì debolmente. <<piacere. Tom>>. Il ragazzo allungò la mano destra. La nuova arrivata lo squadrò per un breve tempo: i rasta gli ricadevano sulle spalle, accarezzando una maglietta che gli arrivava fino alle ginocchia e che copriva i pantaloni larghissimi. <<klaudia.>>. La ragazza strinse la mano del compagno di classe. <<scusa la curiosità, ma...cosa stai scrivendo su quel quadernetto? E' da un po' che ti osservo, e...>>. <<oh, non sto scrivendo. Sto disegnando.>>. La giovane aprì il bloc-notes, e lo voltò verso Tom, che strabuzzò gli occhi. <<li hai fatti tu? Ma...sono impressionanti!>>. Su ogni pagina erano raffigurati disegni dark, eseguiti magnificamente con la china nera: rose che gocciolavano sangue, ballerine in tutù nero, angeli della morte... La campanella non tardò a suonare, ed i ragazzi si riversarono nel corridoio che portava al giardino. Anche i due ragazzi si avviarono verso la porta, e Tom corse avanti per raggiungere il fratello. <<bill, lei è Klaudia, sai...la ragazza nuova.>>. <<piacere, sono il gemello di Tom.>>. Era tutto l'opposto del gemello: dei pantaloni scuri e attillati gli fasciavano le gambe, ed una maglietta scura copriva la sua esile figura. Una pettinatura manga gli copriva un occhio, mentre borchie spuntavano un po' dappertutto. La ragazza si ritrovò a pensare che erano molto simili. Era la prima volta che le capitava di pensare una cosa del genere. Aveva proprio incominciato una nuova vita.
Capitolo 2 ° Non darò mai questa soddisfazione °
I tre si avviarono verso un angolo del cortile. Durante il tragitto gli altri ragazzi, soprattutto quelli più grandi, non esitavano a mostrare il risentimento che avevano nei confronti di Bill. <<femminuccia...>> <<attento, ti s'è spezzata un'unghia..>>. Il ragazzo non si fermò a controbattere, ma Klaudia sentiva che rodeva di rabbia. Giunti finalmente lontani da orecchie indiscrete, Bill espresse i propri sentimenti. <<ma che cazzo vogliono quelli da me?>>. Tom cercò di calmare il fratello: <<dai, Bibi, sai che ti considerano...Diverso.>>. <<bill, anch'io vengo trattata come una diversa.>>. Preso dall'ira, il ragazzo si era scordato della nuova amica, che tanto gli assomigliava. <<e allora? A te non danno della femminuccia attenta alla manicure. Non ti sfottono ogni volta che gli passi davanti. Non ti sputano addosso. Non ti...>>. Bill, furente, ad ogni parola che diceva spintonava Klaudia, che però non opponeva resistenza. Una lacrima rigò il candido volto del ragazzo. <<bibi, adesso calmati. Lei non ti ha fatto niente. Non è con lei che devi prendertela.>>. Tom scuoteva il fratello per le spalle, la rabbia che gli luccicava negli occhi. La ragazza sorrise mestamente. <<sono nuova, Bill, è per questo che nessuno mi ha ancora insultato. Già da domani il primo impavido mi sfotterà, come fanno con te, e mi riempirò di rabbia, come te, ma non gli darò mai la soddisfazione di vedere che ascolto i loro insulti a tal punto da piangere. Non l'ho mai fatto, e mai ci sarà una prima volta.>>. Con il pollice, la ragazza asciugò a Bill la lacrima che sgorgava da quei bellissimi occhi color nocciola, e si avviò silenziosa verso la classe.
Capitolo 3 ° Scusa °
Le ore passavano lente. Nelle ultime due ore, Klaudia non aveva mai alzato lo sguardo dal suo bloc-notes, e dopo aver finito il compito di aritmetica a sorpresa riuscì ad avere il permesso di uscire dalla classe. Vagando nei corridoi, ripensò ancora una volta alle accuse che le aveva rivolto Bill, e a come lei aveva risposto. “Sono stata troppo impulsiva, cazzo...ci è rimasto malissimo. Klaudia, quando imparerai a tenere chiusa quella bocca e a pensare prima di parlare?..”. Immersa nei suoi pensieri, fece un salto quando qualcuno la prese per un braccio, fermando il suo vagare. Era Bill, che la guardava serio negli occhi. Dopo qualche minuto silenzioso, la ragazza prese la parola. <<io...Ho sbagliato a risponderti in quel modo, e a lasciarti lì senza darti spiegazioni. Riuscirai a perdonarmi?>>. Si alzò un silenzio carico d'imbarazzo. <<non ti perdono, perchè non hai nulla di cui scusarti. Piuttosto, ti ho osservata a lungo durante la mattinata...ma tu non hai mai alzato i tuoi occhi su di me. Avevi paura di qualcosa?>>. <<ascolta Bill, io sono fatta così. Quando parlo senza pensare, poi mi pento...e non riesco più a guardare in faccia quella persona. Scusa...>>. I visi dei due ragazzi quasi si sfioravano, i dolci occhi di Bill si specchiavano nel ghiaccio di quelli di Klaudia. La campanella non permise a Bill di rispondere, e i due si avviarono verso la classe, sorridendo, mano nella mano.
|