Jornal de Noticias: Tokio Hotel - Il santo Kaulitz

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view post Posted on 26/11/2009, 20:14




Jornal de Noticias: Tokio Hotel - Il santo Kaulitz

I Tokio Hotel sono già delle rockstars internazionali e parlare con loro è quasi come sottoporsi a un rituale di Hollywood, anche se questa non è che campagna di promozione dell' album Humanoid, rilasciato questa settimana nel mondo intero. Nell'intervista, hanno assicurato che torneranno in Portogallo. I fans battono le mani.

Oggi, i Tokio Hotel sono un fenomeno globale che spezza i confini tedeschi e invece di scegliere una capitale al centro dell'Europa per incontrare i giornalisti, loro tornano "a casa". Ad Amburgo, poche persone possono immaginare che la band più famosa della città (ovvio!) si trovi qui. In uno degli hotel più futuristici di St. Pauli, alcuni turisti entrano ed escono. Alcuni sguardi consapevoli avvertono una strana presenza, e "sospettano" che stia per accadere qualcosa. All'ingresso c'è un tavolo con dei registratori sopra e altri parlano in una lingua sconosciuta. I Tokio Hotel si trovano qui con falsi nomi, così nessuno capisce che gli idoli delle adolescenti sono nei paraggi. Nella calma città di Amburgo, non ci sono nemmeno voci di quello che sta accadendo. Né poster, niente.
Tutto il rituale prima dell'intervista sembra come ad Hollywood. Oggi è stata rivelata la data di pubblicazione di Humanoid. Ma per rendere più semplice il lavoro del giornalista di turno, loro hanno rivelato religiosamente 4 musiche contenute in un piccolo iPod. Tutta questa riservatezza nella quale sono coinvolti ha una ragione: oggi i Tokio Hotel sono grandissimi in Germania, in Europa e in America, anche se subiscono la concorrenza dei "rivali" Jonas Brothers, sono chiaramente loro i più famosi nel proprio paese. Ed ora, si pensi che 3 anni fa non erano nemmeno conosciuti al di fuori del loro paese. Adesso stanno facendo la campagna di promozione dell'album Humanoid, che verrà pubblicato a livello mondiale.

Per ottenere una chiaccherata con Bill e Tom Kaulitz, Gustav Schaefer e Georg Listing, è necessario attraversare un giardino, salire delle scale e bloccarsi davanti ad un bodyguard che intimidirebbe anche la popolazione più piccola e rimpicciolita.
Ma l'immagine scompare dopo il primo sorriso e un discorso sul Portogallo, "paese con un cibo davvero buono". Commento accurato per una città che è conosciuta come una dei porti d'Europa. "Il vostro è il migliore, non c'è dubbio. E' il migliore che posso raccomandarti qui ad Amburgo". Il suggerimento non è stato accettato ma almeno ha scaldato il clima, che domandava rispetto.
La prima reazione durante l'intervista con i Tokio Hotel è stata positiva. I ragazzi erano allegri e volevano parlare. Condizione previa: l'intervista sarebbe stata tradotta simultaneamente dal tedesco al portoghese da una donna brasiliana che vive a Monaco. Lei è solita a queste operazioni, sebbene la grande responsabilità, non ha mai avuto contatti con i Tokio Hotel e nemmeno sapeva troppo sulla loro musica. Ma ha dimostrato di essere consapevole del fenomeno quando ha detto "Sono grandissimi qui". Anche prima dell'ingresso nella stanza in cui la conversazione avrebbe avuto luogo, in un corridoio c'era molto materiale per delle registrazioni video. Ogni intervista è stata registrata da un team addetto a farlo.
Finalmente arriviamo a destinazione. Una stanza con due divani perpendicolari per la band e i giornalisti, ma è stato necessario attendere qualche minuto prima che i fantastici 4 di Amburgo facessero la loro comparsa. I gemelli Kaulitz erano davanti e hanno parlato poco più di 15 minuti. Era il tempo stabilito fino all'ultima domanda (credo intenda questo, ndt). Gustav Schaefer e Georg Listing, più timidi, hanno solo ascoltato e guardato rispondere i leaders della band, ma senza mostrarsi immemori. Prima immagine: Bill, il cantante leader ancora più androgino. Dimenticate David Bowie o Brian Molko (Placebo) del vostro tempo. Si è presentato con una nuova pettinatura, un pò più comune ad una Rock band. I dreadlocks erano già sulla testa di questa magra creatura "da dicembre", ma quell'opzione "non ha nulla a che vedere con il nuovo album".
Via da dicembre per ricaricare le batterie, anni dopo che un granello di sabbia è diventato una spiaggia, i Tokio Hotel hanno continuato con la loro vita, in disparte. Hanno scambiato delle idee «per e-mail» e così facendo sono potuti andare avanti. Hanno registrato tra la Germania e ora la più vicina America, «dove l'album è stato prodotto quasi al 100%». L'idea «è venuta dai produttori» ed è stata approvata dalla band. «Il centro della musica è lì». D'altra parte la terra dello Zio Sam, e principalmente Los Angeles, gli ha dato quella tranquillità che la popolarità europea ha reso impossibile avere. «Non volevamo restare tutto il tempo in Germania. Sarebbe stato noioso», ha confessato Tom Kaulitz. Il fratello ha provato a completare l'idea: «Non abbiamo vacanze, non possiamo camminare per le strade, ecco perché la soluzione migliore è stata fuggire da qui. Siamo andati per cercare nuove esperienze. Abbiamo speso molto tempo in giro con il nuovo album e non volevamo tornare alle stesse cose; allo stesso tempo avevamo bisogno di preservare l'identità dei Tokio Hotel.» E così Humanoid ha iniziato a nascere, il primo album dopo il cambiamento, ma non l'attitudine. «La nostra vita è cambiata del tutto, ma l'idea dell'umanità ci seguiva già da anni. Ha tutto a che fare con il nostro stile di vita, fin dall'infanzia», ricorda Bill Kaulitz, sempre pronto a rispondere come se fossimo a un concorso per uno show televisivo.
Differentemente da ciò che è comune per lo «status» della cultura pop, i Tokio Hotel raramente vengono associati ad altri gruppi di questo genere. Questo non vuol dire che abbiano trovato una nuova formula chimica per scrivere canzoni o che abbiano fondato un genere nuovo. Niente a riguardo. Ma loro stessi gestiscono la questione quando dicono che «non hanno mai seguito altre band» e fanno «quello che gli piace fare», significa che cercano di «comporre le canzoni migliori» che possono.
Alla fine, c'è una domanda inevitabile: «Piacerà ai fans?» Sì o no, la verità è che i Tokio Hotel hanno delle difficoltà a spiegare quello che gli è successo. «Suoniamo da quando eravamo piccoli. Gustav ha iniziato a suonare la batteria quando aveva 8 anni. A scuola, aspettavamo sempre che finissero le lezioni perché volevamo suonare. Sono felice che sia finita», ricorda Bill Kaulitz con la nostalgia negli occhi. Ora i tempi sono diversi, così come i sogni. I Tokio Hotel vogliono fare il «primo tour mondiale» della loro carriera e una delle città più ambite è, per ovvi motivi, Tokyo, dove non sono mai stati. E ovviamente il Portogallo non può rimanere fuori dalla strada. «Non abbiamo date per ora ma sono sicuro che torneremo. Ricordo un'enorme coinvolgimento delle fans quando siamo stati lì. Sono così triste per aver dovuto rimandare il concerto a causa dell'operazione. Poi lo abbiamo ripetuto ed è stato uno dei concerti più grandi della nostra carriera», confessa Bill prima di salutare.



I fans più attivi del mondo

Mentre i Tokio Hotel erano via, i fans non hanno mai smesso di seguirli. Il Portogallo non ha fatto eccezione ed ha, come dice Fergie, il fanbase più attivo del pianeta. Da Odivelas, lei ha iniziato a seguire la band a quasi 14 anni. "I miei genitori dicevano che mi sarei stancata di loro. Ma ho quasi 18 anni e sono ancora qui." Lei è una delle più attive, come può provare il raduno al Parque das Nações di Lisbona, dove è stata preparata in dettaglio una coreografia sulle note di Automatic. Ma "prima c'erano più incontri tra fans, nel 2007 a volte se ne facevano 2 in un mese", completa Fergie. E ogni cosa sembra continuare, come afferma Ana Nascimento, o Aninhas, di Barreiro. «Potrebbe essere successo qualcosa nella mia vita, e ciò potrebbe avermi resa meno attiva, ma tutto sembra andare avanti.» finisce Susana Silva. «Loro dicono di essere molto diversi ma lo siamo anche noi.». Ma cosa rende i Tokio Hotel così speciali? La risposta arriva a gran voce. «Il carisma. Sono unici. Sono dei grandi professionisti. Hanno iniziato dal niente.» Se Bill Kaulitz è sicuro che i Tokio Hotel torneranno in Portogallo, questo lo pensano anche le fans. «Certo che torneranno!», hanno risposto insieme, prima che Fergie ricordasse il meet con gli amati musicisti. «Sono molto alti e umili. Sono stati davvero carini e attenti. Noi eravamo nervosissime ma lo erano anche loro. Non si sarebbero mai aspettati così tante persone», dice lei riferendosi al Rock in Rio, dove c'erano 80000 persone. E riguardo Humanoid, «costa un pò, ma i soldi non hanno importanza», dice Susana Silva.

FONTE
traduzione aletta90
 
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